Moeche fritte

16 Aprile 2018
moeche fritte su polenta al nero di seppia

Le moeche sono dei piccoli granchi tipici della laguna veneta che  in primavera, tra aprile e maggio, ma anche in autunno, tra ottobre e novembre, vanno in muta: ovvero  abbandonano la propria corazza dura  e si presentano molli e tenere, adatte quindi a poter essere mangiate. Sono un tipico antipasto della tradizione lagunare  da assaporare nei bacari Veneziani  e oggi sempre più rare e preziose. Sono veramente un boccone prelibato che consiglio  di assaggiare almeno una volta  nella vita. 

INGREDIENTI PER 4 PERSONE:
12 moeche
2 uova
100 gr farina di mais per polenta istantanea
1 bustina di nero di seppia
olio di arachidi per friggere
farina 00
1 lime
sale

 

PROCEDIMENTO:
Sbattete le uova in una terrina, dopodiché versatevi le moeche ancora vive all’interno e lasciatele riposare un paio di ore in modo da far assorbire l’uovo.

Mettete a bollire in pentolino 400 ml  di acqua, una volta raggiunto il bollore aggiungete  un cucchiaino di sale, il contenuto della bustina di nero di seppia   e versate lentamente la farina  mescolando con una frusta per evitare di fare grumi, cucinate per un paio di minuti, seguendo le indicazioni della confezione  e spegnete il fuoco. Per questa ricetta a me piace che la polenta rimanga piuttosto morbida, per ottenerla più o meno consistente basta variare la quantità di farina  o di acqua.

Passate le moeche nella farina e friggetele nell’olio di arachide a 180°  girandole con una pinza fino a quando avranno raggiunto una doratura omogenea e consistenza croccante, adagiatele sopra della carta cucina per assorbire l’eccesso di olio. Quando sono asciutte spolveratele di sale.

Versate la polenta nera  in ogni piatto,   e distribuite  3 moeche  sopra ogni piatto , grattugiate finemente   sopra  un po’ di buccia di lime.

 

ALTERNATIVA: naturalmente se  si preferisce una versione più classica si può eliminare il nero di seppia dalla polenta.

ABBINAMENTO VINO: A me piace abbinarle con un prosecco non troppo amabile per poter “sgrassare” il palato.

 

 

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